Oggi, 18 marzo 2021, i ragazzi dell'I.I.S. Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, grazie all'intermediazione del Sindaco di Zagarolo, Emanuela Panzironi, e dell'assessore Alberto Iacovacci, hanno accolto la testimonianza di Ugo Foà, autore del testo autobiografico "Il bambino che non poteva andare a scuola". Attraverso le sue parole i ragazzi delle classi I A, III B, III C, III E, IV C e VA Ipia, hanno sfogliato una delle pagine più dolorose e più vergognose della nostra storia nazionale: la promulgazione delle leggi razziali del 1938, provvedimento con cui si legalizzava in Italia la discriminazione e la negazione dei diritti umani nei confronti del popolo ebraico.

Ugo Foà con un racconto lucido, asciutto e rigoroso ha rivissuto con noi quell'esperienza drammatica, che lo vedeva a soli dieci anni, improvvisamente declassato come cittadino ed estromesso da qualsiasi occasione di vita sociale e civile.

Ci ha raccontato il dolore, la rabbia, le privazioni, la paura, l'incomprensione  di un bambino a cui, come a milioni di altri in quei tempi di barbarie, veniva strappato il presente e forse anche il futuro.

Ma tra le tante parole con cui ci ha resi suoi eredi, ce n'è una, l'ultima, con cui vogliamo ricordare questo straordinario incontro: la parola "accoglienza". Alla richiesta "Quale irrinunciabile insegnamento la scuola deve trasmettere ai ragazzi" Ugo Foà ha risposto "accoglienza", "solidarietà".

Per questa preziosa eredità, per il coraggio di testimoniare l'ingiustizia riaprendo ogni volta le ferite della sua memoria, per l'affabilità dimostrata nei confronti dei nostri ragazzi, tutto il nostro Istituto dice grazie a Ugo Foà.

 

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